San Michele Arcangelo: storia e vita
Breve narrazione delle vicissitudini di san Michele Arcangelo, patrono di Bagnacavallo (Ravenna) e celebrato in molti altri borghi della Romagna
La figura di san Michele, il cui culto è molto sentito a Bagnacavallo e in molti centri della Romagna, è una delle più importanti della regione cristiana ed ebraica. La sua storia, infatti, viene narrata nelle Sacre Scritture ed è presente sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Quello che oggi viene venerato come san Michele Arcangelo si narra fosse il comandante delle milizie celesti insieme a Lucifero. Dopo la cacciata di quest'ultimo dal Regno dei Cieli, a differenza di Lucifero e degli altri angeli precipitati negli Inferi, San Michele Arcangelo rimase fedele a Dio nel suo ruolo di difensore della fede.
Le origini del culto
Il culto di san Michele Arcangelo ha origini orientali. Fu, infatti, l'imperatore Costantino I a fare erigere in suo onore un imponente Santuario a Costantinopoli, l'allora capitale dell'Impero Romano d'Oriente. Numerose sono le apparizioni e le storie legate al Santo. Famosa, ad esempio, è quella narrata nella Leggenda Aurea, secondo cui il Papa Gregorio I vide apparire su Castel Sant'Angelo, a Roma, la figura di San Michele che deponeva la sua spada nel fodero, sancendo con questo gesto la fine di un lungo periodo di pestilenza.