Enogastronomia

Il Bursôn di Bagnacavallo: un vino da intenditori

Bagnacavallo (Emilia-Romagna, Ravenna) e la sua eccellenza enologica

Nell'entroterra ravennate, l'antico ed accogliente borgo di Bagnacavallo strega il visitatore non solo con le lunghe vie porticate e i suoi palazzi nobiliari concentrati nell'antico nucleo storico costruito su una originale pianta medioevale, ma anche con un'enogastronomia in grado di soddisfare i palati più esigenti. Tra le eccellenze del territorio, il Bursôn, ricavato da un vitigno autoctono, è un rosso che evoca i profumi delle pinete che separano il borgo dal litorale adriatico.

Un vino di carattere

Il Bursôn di Bagnacavallo è un vino di notevole intensità e finezza, inconfondibile per aroma e corposità. Dal colore rubino tendente al granato e dal bouquet che richiama i profumi del sottobosco con spezie tostate e note di tabacco e vaniglia, questo rosso accompagna e valorizza gli arrosti, la cacciagione, le carni rosse, i formaggi stagionati e i tartufi.

Alla scoperta delle origini del Bursôn

La storia del Bursôn è la storia della salvaguardia di un vitigno autoctono, scoperto nel 1913 dall'acquirente di un appezzamento di terreno posto ai margini di una zona boschiva. Fortuna volle che non passò inosservata la presenza di una vite abbandonata ed abbarbicata ad una quercia, i cui frutti zuccherini e resistenti all'appassimento indussero il proprietario terriero a produrre vino in casa. Custode delle radici storiche di una Romagna da scoprire, il Bursôn è, pertanto, l'emblema di un vino legato inscindibilmente a Bagnacavallo.

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