Mostra 'GOYA. Follia e ragione all'alba della modernità' a Bagnacavallo

Un rivoluzionario, Francisco Goya, che ha percorso molte delle tendenze pittoriche, attraversando periodi politici instabili, con i grandi cambiamenti storici. Una grandezza immensa quella dell'artista spagnolo che Bagnacavallo rappresenterà nella mostra "GOYA. Follia e ragione all'alba della modernità", di cui il vernissage si è svolto lo scorso 16 settembre, e che sarà godibile sino al prossimo 19 novembre 2017. L'esposizione è allestita al Museo Civico delle Cappuccine, in un luogo che sembra fatto apposta per uno come Goya, che ha nella particolarità la propria arte espressiva: le piccole celle dove conservare le opere, che erano proprio le celle del monastero adoperate realmente dalle religiose e dai frati, lasciano quella sensazione di ricerca dell'infinito e della gioia. Con la mostra GOYA. Follia e ragione all'alba della modernità l'artista spagnolo va anche, nell'occasione, a "braccetto" con Leo Longanesi, che a Bagnacavallo, durante la Festa di San Michele 2017, verrà ricordato a fondo: d'altra parte il ruolo di innovatori calza a pennello a entrambe le personalità.

La mostra 2017 su Goya a Bagnacavallo comunque sembra possa diventare una dei grandi eventi nazionali per la completezza della rappresentazione con i suoi quattro cicli, nei quali ha raccolto i suoi capolavori grafici: i "Capricci", i "Disastri della guerra", le "Follie e la "Tauromachia". Queste, insieme ad altre opere, cercheranno di rendere giustizia ad un artista che non sempre è stato compreso appieno e benignamente considerato. Bagnacavallo e il suo Museo Civico delle Cappuccine cercheranno di andare verso questa direzione.

Nella foto: francobollo del Paraguay rappresentante il quadro realizzato da Goya con la tecnica dell'olio su tela "Maja desnuda".