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Chiesa di San Giovanni di Bagnacavallo

Costruita intorno la metà del XIV secolo in stile romanico-gotico, venne rasa al suolo dal terremoto del 1688, fu ricostruita in stile barocco

La chiesa di San Giovanni, adiacente all'omonimo convento, venne costruita nel 1336 per volontà del frate camaldolese Leonardo de Brusamolini. Nel 1614, Luigi Gori di Bagnacavallo, un altro religioso camaldolese, effettuò notevoli lavori di ampliamento e restauro del complesso. All'epoca, l'edificio presentava un impianto in stile romanico/gotico che, con la riedificazione resasi necessaria in seguito al terremoto del 1688, venne sostituito dall'attuale costruzione in stile barocco.

La chiesa dal XVIII secolo ad oggi

La casa religiosa venne acquisita al demanio nel 1798, dopo che il Governo Italiano ne decretò la soppressione. Successivamente venduta al Conte Paolo Gaiani, questi la cedette nel 1818 a suor Marianna Fabbri di Bagnacavallo, che vi fondò il Convento di Religiose Cappuccine con al suo interno l'educandato per giovani di buona famiglia, operativo sino al 1842. Una lapide all'ingresso del convento ricorda il soggiorno di Allegra Byron, figlia del celebre poeta inglese.

Gli interni

Dall'ingresso situato nella parete sinistra, per mezzo di un portone rettangolare incorniciato da lesene laterali con colonne che sorreggono il frontone, si accede all'unica navata coperta da volta a botte. Delle quattro cappelle laterali, la seconda sulla destra ospita una riproduzione della grotta di Lourdes. Il presbiterio, con l'altare in marmo policromo e le quattro tele settecentesche di Giuseppe Marchetti, cattura immediatamente lo sguardo.

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